Voglio cambiare i freni!!!

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Ipotizziamo che si intenda intervenire sull’impianto frenante del proprio ferro, sostituendolo con uno più performante; a rilevare sotto tale profilo è il Decreto Ministeriale n. 147/2010, che disciplina l’omologazione e le procedure di installazione dei sistemi frenanti destinati a sostituire i corrispondenti componenti originali.
La richiamata normativa, in particolare, richiede espressamente che i sistemi frenanti aftermarket:
- siano omologati;
- siano costituiti da più elementi (ossia pinze freno, guarnizioni, adattatori pinze, tubazioni di collegamento, sensori, pompe freno);
- presentino caratteristiche diverse (per materiali, forma o grandezza) rispetto ai corrispondenti elementi originali;
- siano progettati, costruiti e installati in modo da non alterare le funzioni dell’impianto di frenatura originario del veicolo.
Per gli interventi di modifica in discorso non è richiesto il preventivo nulla osta della casa costruttrice del veicolo, necessario esclusivamente qualora il sistema – una volta installato – non consenta il ripristino della configurazione originaria con la semplice rimozione dello stesso e il montaggio dei corrispondenti elementi originari.

Sotto il profilo dell’omologazione dell’intero “sistema dischi freno”, ci si limita a sottolineare che la relativa procedura è a esclusivo carico del produttore; per quanto invece attiene l’installazione, il costruttore medesimo è tenuto a corredare ogni singola unità del sistema con apposite “prescrizioni”. È altresì richiesto che l’installatore professionale – una volta montato il sistema – rilasci specifica dichiarazione compilando l’apposito modello, certificando in tal modo l’osservanza delle citate disposizioni del costruttore; in particolare, tale dichiarazione deve contenere:
- numero di targa e telaio del veicolo;
- numero di omologazione del sistema dischi freno;
- elementi costitutivi del sistema medesimo;
- specifica dichiarazione di osservanza delle prescrizioni del costruttore.
Viene altresì allegato in copia il documento di identità dell’installatore.
La procedura in discorso necessita ancora di un’incombenza per essere totalmente conforme alla normativa vigente: è infatti necessario sottoporre a visita e prova il veicolo presso il competente Ufficio della Motorizzazione Civile. In tale sede, si verifica la conformità del sistema installato a quello omologato e si procede all’aggiornamento della Carta di Circolazione.
In conclusione, è vero che la nuova procedura non richiede più il nulla osta della casa costruttrice, risultando così nel complesso meno laboriosa della precedente; è però anche vero che introduce l’incognita delle operazioni di visita e prova. Per qualche strana e incomprensibile ragione, infatti, non si è tutt’ora in grado di capire preventivamente se il proprio progetto raccoglierà o meno giudizio positivo dagli ingegneri preposti. Prima di giungere a giudizi avventati, è bene tuttavia attendere qualche tempo: si deve infatti ancora constatare come tale recente normativa venga applicata nella pratica.

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